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Since the publication of the first volume of Site of Sound in 1999 the issues and activities pertaining to sound and architecture have expanded to circulate more dynamically within the fields of sound art, sound design, and spatial practices. From acoustical technologies and urban planning to public art, concerns for auditory structures and the experiences of listening are finding deeper footing within both artistic and environmental contexts. Recent noise mappings across Europe, along with new possibilities for acoustical implementation, as well as the ongoing emergence of sound art and design educational programs, point toward sound as a crucial subject for thinking through contemporary culture and politics.

La tecnica e la tecnologia della registrazione di un evento musicale hanno attraversato una evoluzione impegnativa e complessa, nel corso del secolo scorso. Se lo scopo iniziale era la commercializzazione di eventi popolari a fini di intrattenimento, anche questi scopi si sono evoluti, raffinati, complicati. L’oggetto registrato, che prima di divenire materiale facilmente acquistabile nei supermercati è un preziosissimo Master frutto di fatiche estenuanti, è il vero prodotto musicale del nostro tempo.

In una comune vita occidentale del XXI secolo, la quantità di musica registrata che viene udita, rispetto a quella eseguita da musicisti in carne ed ossa, è quasi totale. Al di quà delle questioni di diffusione e distribuzione della merce musicale, la registrazione non è più un pretesto ma il mezzo principale. Il master prodotto in studi di registrazione che possiedono ogni tipo di differente qualità, e che viene ad essere rappresentato in una varietà sempre maggiore di supporti tecnologici, è il nostro oggetto musicale definitivo.

Franco Fabbri, Il suono in cui viviamo.