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Soltanto le registrazioni dal vivo “registrano” un avvenimento; quelle prodotte in studio, vale a dire la stragrande maggioranza, non registrano nulla. Assemblate pezzo per pezzo ricucendo insieme frammenti di avvenimenti reali, costruiscono un avvenimento ideale. Sono un fotomontaggio. Quando riconoscendo su un disco una voce nota, diciamo quella è la voce di Sting, che cosa intendiamo? Se sentiamo la voce di un uccello, o la sua imitazione da parte di un uomo, di un pianoforte acustico Steinway o di un Kurzweil elettronico come facciamo a dire l’originale dalla copia? L’idea è che due suoni identici sono lo stesso suono, anche se provengono da fonti completamente diverse.

Lo stesso vale per la sintesi del suono. Possiamo dire “questo è il suono di un clarinetto”, ma non “questo è un clarinetto”. L’ideale cui si aspira comunque, non è la musica dal vivo, bensì una qualche forma platonico-psicologica. Se il nostro ascoltatore dice “è un clarinetto” potremmo rispondergli che è il suono di un disco, ma sarebbe illogico, perché non esiste il suono di un disco.Se la fedeltà di una registrazione è una questione soggettiva, ancora di più lo è la sua bellezza. Le dispute sulla “bellezza” delle vecchie registrazioni analogiche di fronte alla “purezza” del suono digitale sembrano non avere fine e possiamo facilmente analizzare il motivo di tutto questo analizzando le caratteristiche psico-acustiche del rumore e della distorsione.

Ci sono due modi per dare vita ad un disco. Uno è la registrazione dal vivo, capace talvolta di comunicare l’unicità dell’evento ma spesso imbalsamante e priva della componente vitale del concerto, qualunque essa sia. L’altro modo è potenziare le tecniche di studio. Missaggio e sovraincisioni aggressive possono fornire un senso di intelligenza cosciente, e quindi di vita. Non dimentichiamo che anche le registrazioni dal vivo subiscono ampie manipolazioni.

Al pari del cinema la fonografia è un’arte collettiva ma perlopiù il piccolo esercito di tecnici, musicisti di studio e assistenti alla produzione di solito coinvolti nella produzione di un disco viene semplicemente ignorato. A capo di questo piccolo esercito c’è il produttore, l’equivalente del regista cinematografico.

La produzione Classica
La produzione Pop
Lo Spazio è il Luogo
Un’Intimità Impersonale
Un’Introiezione Estroversa
Produzioni Indipendenti
Il Produttore come Compositore