La nostra mente, come il mondo, è sfogliabile. Strati su strati ne costituiscono la varietà, la mobilità, l’inconsistenza: come l’acqua prende la forma del contenitore, come le foglie secche brucia nel vento. Anche la nostra musica ha densità differenti, più o meno consapevoli, che si trovano a differenti livelli di leggibilità. Una profondità spesso oscura, sempre inquietante, chè scopriamo di controllare poco, nelle nostre composizioni più autentiche.

Ciò che crediamo di essere è la forma che la nostra mente ha in un dato momento. Ci sono momenti in cui tutto muta, nella forma della nostra mente, eppure essa ha ancora una struttura leggibile. Ogni consapevolezza, nuova ed antica, trova la sua collocazione in questa struttura; la nostra musica ci guida, in un processo di decantazione e pulizia senza fine; essa ci porta di fronte a ciò che siamo, preparati o meno.

Ciò che distingue una mente dall’altra è la sua dotazione coscienziale. Ogni nuova esperienza, ogni contatto possiamo realizzare con l’intelligenza comune introducono consapevolezze nuove, dato il tempo alla mente di assumerle nella pratica. Queste consapevolezze, tanto etiche quanto estetiche, formano il nostro personaggio futuro, determinano le nostre modalità di apprendimento, percezione, espressione future. L’apprendistato consiste di silenzio.

Tutta la nostra attività quotidiana si muove su una corteccia che tende ad indurirsi, prendere consistenza, fissarsi. Questo rende possibile la nostra vita comune, ne forma rete e tessitura convenzionale, ci impedisce di sopraffare il vicino ad ogni minima convenienza, ci permette di comprendere il linguaggio più prossimo. Sotto la corteccia: interi universi si aprono. Sotto la corteccia la nostra vera vita si svolge. Più sotto ancora, la nera foresta della storia umana.

La nostra mente liminale ci corrisponde poco, pure: essa informa ogni nostro pensiero. Ascoltare l’ambiente significa prescindere dalla mente liminale, trascenderne la pochezza, affrontare la nostra dimensione più ampia. Il suono dell’ambiente è ciò che ci guida, in una ricognizione continua del noto, del certificato, che sono illimitatamente più ampi della nostra consapevolezza. Dietro la musica, l’universo si apre.