Contemporanea è la musica che si svolge davanti a noi: tanto quella che mira a rifinire il senso di un tempo senza storia, quanto quella che invece suppone un moto teleologico sia in senso progressivo che regressivo. Ammessa e concessa la buona fede di tutte le parti attive, ciascuna di queste attitudini è lecita. L’esperienza della composizione, insieme a quella dell’ascolto, è metafora perfetta di un ennealogo efficace in cui ogni attore è autore, ogni giocatore è responsabile, ogni lezione è apprendistato.

La musica contemporanea è effimera come qualunque musica l’abbia mai preceduta. L’investigazione sulla (supposta) ripetibilità dell’esperienza musicale è invece una piccola mania dei nostri tempi. La nostra esperienza reiterata è ovviamente sempre una “nuova” esperienza, chè nulla di ciò che chiamiamo “me stesso” rimane quello che era. L’analisi dell’esperienza ripetitiva è quindi pretestuosa e pure oziosa. Il ricordo del momento passato consiste di una rete illimitatamente più complessa dell’evento ricordato.

Così come ogni “verità” possiamo essere capaci di enunciare, ogni “memoria” esperienziale è solo un costrutto di comodo che adoperiamo per ragioni emotive e di equilibrio psichico. La consapevolezza autentica di un evento rilevante muta per sempre la nostra stessa consapevolezza, dove “per sempre” significa per ogni futuro così come per ogni passato. La nostra esperienza di ascoltatori attivi pure se inconsapevolmente, esonera il compositore di molti “meriti” fittizi quanto di molte immaginarie “deficienze”.

L’immagine di un ascoltatore competente e qualificato non riguarda certo l’amatissimo godimento sentimentale soltanto. Un’opera d’arte, in qualunque caso, mira ad estendere, allargare, approfondire l’esperienza metafisica dell’artista quanto quella dello spettatore, alla ricerca di una intelligenza nuova, per definizione adatta al momento, a prevedere il futuro, a riparare il passato. Così come l’artista si volge ad un pubblico che desideri le stesse cose che hanno mosso la sua azione, così il pubblico completa l’azione stessa, rendendola attuale